Anagrafe tributaria, la Corte dei Conti bacchetta l’Agenzia delle

Anagrafe tributaria, la Corte dei Conti bacchetta l’Agenzia delle Entrate

'Anagrafe tributaria, la Corte dei Conti bacchetta l’Agenzia delle Entrate'
Anagrafe tributaria, la Corte dei Conti bacchetta l’Agenzia delle Entrate

La Corte dei Conti, con Deliberazione 26.7.2017 n.11/2017/G, denuncia gravi ritardi nella esecuzione dei controlli fiscali, previsti fin dall’anno 1991, ma di fatto attivati solo nell’anno 2009 e per di più privi della necessaria incisività tale da porre in essere un efficace contrasto all’evasione fiscale. I giudici contabili ne addossano la responsabilità all’Agenzia delle Entrate che ha omesso di redigere le liste selettive relative a soggetti ad elevato rischio evasione. Non fa sconti la Corte all’Agenzia delle Entrate e la incolpa di aver violato il dettato normativo di cui al DL 6.12.2011 che appunto fa obbligo al direttore dell’Agenzia di porre in essere procedure centralizzate e di redigere apposite liste selettive utili ad individuare soggetti pericolosi. Le procedure di che trattasi non sono state mai attivate, ed infatti, non sono sufficienti i soli dati identificativi dei soggetti se mancano quelli relativi alla movimentazione e ai saldi dei rapporti finanziari.
E’ pesante l’addebito che la Corte dei Conti muove all’Agenzia delle Entrate cui viene anche imputato di non aver mai riferito annualmente alle Camere i risultati conseguiti, come prescrive l’art.11 c.4/bis del DL 201/2011. E’ evidente che si impone una radicale inversione di rotta che induca al convincimento che un efficace contrasto alla grande evasione non può esser fatto utilizzando strumenti approssimativi se non addirittura dozzinali. I grandi evasori non sono ingenui e neppure sprovveduti. Essi dispongono di sofisticate attrezzature e di raffinate menti contabili. Ciò significa che per aggredire il turpe fenomeno della evasione servono risorse umane e mezzi adeguati all’ampiezza del gravoso compito.