AC Hotel New York NoMad: il grattacielo prefabbricato nel cuore di New

AC Hotel New York NoMad: il grattacielo prefabbricato nel cuore di New York

'AC Hotel New York NoMad: il grattacielo prefabbricato nel cuore di New York'
AC Hotel New York NoMad: il grattacielo prefabbricato nel cuore di New York

Modularità e tempi record per l’albergo prefabbricato che sorgerà lungo la Sixth Avenue

La città di New York, negli ultimi anni, ha visto decollare il mercato delle costruzioni prefabbricate; la limitata disponibilità di terreni, di spazi necessari per lo stoccaggio dei materiali e per le lavorazioni e la difficoltà di accesso hanno portato sempre più ad optare per soluzioni prefabbricate reallizzate fuori sede e trasportate in cantiere per essere assemblate. Diversi edifici modulari sono stati costruiti nei cinque quartieri della City, tra cui l' AC Hotel New York NoMad, il nuovo albergo del gruppo Marriot il cui completamento è previsto per il 2020.

L’hotel, che sorgerà al 842 di Sixth Avenue, nel quartiere NoMad (Madison Square North) sarà un edificio a torre composto da 26 piani per un totale di 168 camere e 110 m di altezza. Il basamento, composto da quattro livelli (uno interrato e tre fuori terra) ospita l’ingresso, la reception, una sala conferenze, sale riunioni, ristoranti e sale comuni. È presente anche un lounge bar affacciato su una terrazza coperta.
I collegamenti verticali sono costituiti da 3 ascensori (che nella torre si riducono a due) e due scale, tutti raggruppati al centro del perimetro. A firmare il progetto per Marriott lo studio newyorchese Danny Forster & Architecture per il tramite di 842 Enterprises.

La torre rappresenterà una pietra miliare dell'iniziativa in corso di Marriott per incoraggiare gli sviluppatori di hotel in Nord America ad adottare la modularità per i nuovi progetti di costruzione. Nel 2014 Marriott è stata la prima multinazionale del campo a introdurre i nuovi sistemi costruttivi nella realizzazione delle proprie strutture, rafforzando gli investimenti del gruppo nell’innovazione dei processi costruttivi nel settore della ricettività.

"In Nord America, il processo di costruzione non è cambiato in modo significativo in 150 anni ed è maturo per l'innovazione", ha affermato Eric Jacobs, Marriott International, Chief Development Officer, Nord America, Select e Extended Stay Brands. "L'hotel modulare più alto del mondo in una delle più grandi destinazioni del mondo fungerà da simbolo di cambiamento del gioco per innescare un interesse ancora maggiore nei sistemi modulari tra il settore immobiliare e quello del credito".

Indubbi i benefici dimostrati e consolidati dei sistemi costruttivi industrializzati: sebbene resistano alcuni problemi come la scarsa diffusione dei laboratori di produzione e la necessità di disporre le cifre maggiori all’inizio dei processi costruttivi, molti sono i risparmi in termini di tempistiche di cantiere, costi e riduzione dei rifiuti che, insieme a una maggiore sostenibilità, si affiancano a un maggiore controllo su tutti i processi, dalla progettazione delle strutture e degli interni, che ha ricadute dirette e positive sulla qualità dei risultati.

La struttura dell’ AC Hotel New York NoMad sarà costituita da elementi scatolari: ogni stanza sarà un modulo prefabbricato che arriverà in cantiere completo di tutto il necessario, dagli impianti ai bagni, dagli arredi alla biancheria. Una volta trasportate in cantiere, saranno giustapposte e assemblate in un tempo stimato di soli 90 giorni. Si prevede prefabbricata anche la cima, con il bar sul tetto ricavato all’interno di un altro scatolare appositamente progettato. L’involucro del nuovo edificio sarà realizzato con pannelli in alluminio posati seguendo tonalità di grigio degradanti verso il chiaro man mano che si sale, espediente che contribuisce a slanciare ulteriormente la torre.

"Questo è il momento in cui la costruzione modulare è al centro dell'attenzione", afferma Danny Forster, uno dei principali sostenitori dell'edilizia modulare e ideatore del progetto. Come spiega, "Questo hotel sfrutta tutti i vantaggi della produzione fuori sede, come ci si potrebbe aspettare. Ma lo fa in un modo che sfida l'aspettativa. Volevamo dimostrare che l'edificio modulare può fare molto di più che sfruttare l'efficienza della fabbrica. Può produrre una torre elegante e iconica. E sì, può farlo al ritmo di un intero piano al giorno. "

Questo approccio lega gli Stati Uniti all’Italia attraverso Ikea, che da tempo cura lo sviluppo della catena Moxy, i boutique hotel nati per una tipologia di clientela giovane che voglia unire il design a prezzi più contenuti. Mentre sono operativi da qualche anno gli alberghi negli aeroporti di Malpensa e Linate, Verona dovrebbe aprire il suo Moxy nelle vicinanze della stazione nel prossimo futuro: a seguire il progetto l’architetto veronese Paolo Richelli. A Torino, invece, si sta sviluppando un sistema costruttivo collaudato e basato sull’accostamento e sovrapposizione di moduli in X-Lam completamente finiti off-site supportati da strutture in cemento armato e prodotti a Brescia da Woodbeton. In questo caso, il nuovo Moxy hotel si inserirà all'interno dell’edificio di fine Ottocento che fino al 2006 ospitava la stazione di Porta Susa, oggi sostituita dal tunnel di vetro ideato da AREP e Silvio D’Ascia.