Il cappotto termico con materiali green.

Il cappotto termico con materiali green.

'Il cappotto termico con materiali green.'
Il cappotto termico con materiali green.

In questi giorni in cui si parla spesso di ECOBONUS, viene riportato il cappotto termico come una delle soluzioni più efficaci per isolare gli edifici sia termicamente che acusticamente. Tale intervento, oltre a ridurre i consumi e a proteggere l’edificio dalle aggressioni atmosferiche, apporta una serie di miglioramenti relativi al comfort abitativo.

L'isolamento a cappotto è l'intervento più performante per realizzare nuovi edifici a basso consumo energetico e si rivela ideale per l’efficientamento energetico di immobili in fase di ristrutturazione. Infatti, grazie alla sua applicazione, si ottengono ambienti confortevoli , favorendo la riduzione dell’utilizzo del riscaldamento nei periodi invernali e quella del condizionamento nei periodi estivi. Chi ha sperimentato la differenza tra la situazione abitativa prima e dopo l’applicazione del sistema a cappotto, ha certamente constatato come alcuni problemi evidenti, quali la presenza di muffe e condensa sulle pareti interne, vengano eliminati grazie al nuovo equilibrio termico raggiunto dalle pareti perimetrali dopo l’applicazione dell’isolante. La sua applicazione, tuttavia, richiede una predisposizione dell’edificio che deve accoglierlo e prevede una modifica strutturale dell’abitazione, che va valutata soprattutto in prospettiva di un cambiamento volumetrico in futuro. Va dunque valutato l’intervento nella sua interezza, considerando come obiettivo principale il risultato ottimale e non progettando un intervento oltre le proprie disponibilità o scegliendo una tecnologia troppo avanzata per l’unità abitativa di riferimento. Il cappotto non è per esempio realizzabile in tutti i condomini, poichè, non essendo una struttura omogenea e avendo delle facciate molto grandi, è praticamente impossibile riuscire a rivestirlo in un’unica soluzione e senza investire un’importante somma per la realizzazione dei ponteggi necessari alla mobilità della ditta che deve realizzare il lavoro.

Una soluzione innovativa è la realizzazione di un cappotto termico esterno in materiale green, con materiali quali: la cellulosa, il sughero e la lana vergine, tutti di origine naturale.

Applicare un pannello di sughero di un centimetro vuol dire avere un miglioramento del 25% delle dispersioni termiche. Il materiale è facilmente reperibile e risulta impermeabile, non attaccabile da muffe e roditori e non si deteriora. Resiste al fuoco e garantisce la salubrità dell’abitazione non contenendo componenti compromettenti come la formaldeide e acetaldeide. È inoltre un materiale che resiste nel tempo mantenendo le stesse prestazioni.

La cellulosa impiegata per i cappotti termici deriva nella maggior parte dei casi da carta riciclata, che segue un processo di riattivazione in varie tappe, secondo alcune stime, la fibra di cellulosa consente di risparmiare in bolletta tra il 25/35%, in base al tipo di struttura da isolare. Resiste agli attacchi di parassiti e muffe e per evitare il rischio di incendio si può valutare l’aggiunta di componenti ignifughe, come il sale di boro.

La lana vergine, infine, è un ottimo isolante termico ed è facilmente applicabile sia in esterno sia in interno. È l’unico materiale di origine animale utilizzato in edilizia. Si ottiene lavorando il materiale con dei rulli per consentire una perfetta adesione alle pareti. Viene trattata con i sali per evitare attacchi parassitari, è perfetta per evitare condense in casa in quanto assorbe l’umidità ma impedisce l’infiltrazione dell’acqua ed in caso di incendio non crea problemi perché non brucia ma si scioglie autoestinguendosi.

I materiali sintetici rimangono comunque i più comuni ed utilizzati, tra questi ci sono il polistirene, espanso o estruso (ESP e XPS), e il PVC. Il loro maggiore impiego rispetto a materiali naturali è dovuto ad un costo notevolmente inferiore rispetto a quelli naturali.