Il Cubo di Blloku è il nuovo centro polifunzionale firmato da Stefano

Il Cubo di Blloku è il nuovo centro polifunzionale firmato da Stefano Boeri.

'Il Cubo di Blloku è il nuovo centro polifunzionale firmato da Stefano Boeri.'
Il Cubo di Blloku è il nuovo centro polifunzionale firmato da Stefano Boeri.

Soni iniziati i lavori nell’ex area Bllok per la costruzione del “Blloku Cube”, il nuovissimo centro polifunzionale della città di Tirana ideato da Stefano Boeri Architetti. Il Cubo insieme a tre scuole fa parte dello schema di pianificazione di Tirana 2030 per la capitale.

Il Cubo di Blloku, situato nella parte centrale di Tirana, si attesta esattamente all’incrocio tra via Pjeter Bogdani e via Vaso Pasha, nel cuore del Blloku, e proprio da questo quartiere ne prende il nome. Un tempo, nel periodo post-comunista, il quartiere era inaccessibile poiché area militare ad accesso limitato, ora invece è diventato una zona cruciale della vita pubblica della città, grazie soprattutto al moltiplicarsi di servizi, negozi, bar e ristoranti nei quartieri vicini. Entro il 2030, lo studio Stefano Boeri Architetti riqualificherà l’area tramite varie iniziative: il progetto del “Cubo di Blloku”, la creazione di nuovi spazi verdi e la futura costruzione di 3 scuole che rivaluteranno la zona rendendola il fulcro della vita socio-culturale della città.

Sulle due vie su cui affaccia la struttura, sono posizionati gli ingressi principali all’edificio, sia per la parte commerciale che per gli uffici. La pianta quadrata del piano terra di circa 30 metri per lato, presenta una importante variazione: il taglio dell’angolo, in corrispondenza dell’incrocio tra gli assi stradali e dell’entrata principale, crea una piazza semi coperta in continuità con il marciapiede, invitando i passanti ad accedere allo spazio commerciale grazie anche all’uniformità di pavimentazione tra esterno ed interno. L’eccezione di pianta nell’attacco a terra si propaga al primo piano del volume, sempre occupato da negozi, dove il fronte ovest dell’edificio si inclina per raccordarsi al piano superiore, che torna, invece, a configurarsi come un quadrato. La piegatura della facciata vetrata e dei suoi montanti genera uno spazio di sosta su piano inclinato, dove un sistema di sedute, letteralmente appoggiate alla struttura di facciata, dà la possibilità di apprezzare la città e lo spazio pubblico sottostante da una prospettiva inedita. Per i successivi cinque piani l’edificio si sviluppa con pianta quadrata regolare, questi piani saranno adibiti ad uso uffici, e l’edificio culmina, al settimo piano, con un Roof Garden Restaurant.

Sicuramente l’involucro è l’elemento più caratteristico dell’edificio, concepito come una superficie ininterrotta e cangiante che ne riveste tutto l’esterno senza interruzioni. Sarà costituito da un doppio strato. Il primo livello, chiude gli interni garantendo luce e isolamento acustico e termico, è costituito da un curtain wall continuo di vetro che acquista un ruolo importante nella sua gestione energetica. Il secondo livello è invece caratterizzato da una facciata continua traforata in alluminio anodizzato: è composto da una serie di pannelli modulari quadrati di lato pari a 110 cm, chiusi per metà da quattro triangoli tridimensionali saldati ad una struttura portante.

L’effetto che ne deriva è quello di una superficie vibrante e cangiante, una trama di triangoli di alluminio che giocano con la luce del sole restituendo riflessi con diverse sfumature di colori”, spiega Stefano Boeri. Ognuna delle piccole vele metalliche che compongono il rivestimento ha un orientamento differente, ciò permette di filtrare la luce solare garantendo agli ambienti interni l’illuminazione in funzione della destinazione d’uso. “Questo particolare involucro, progettato ad hoc per il nostro primo progetto albanese, è essenziale nel determinare l’unicità dell’edificio e contribuisce a sottolinearne il ruolo di nuovo punto di riferimento all’interno del quartiere”, aggiunge Francesca Cesa Bianchi, Project Director di Stefano Boeri Architetti.