Nuovo sistema Iswec per produrre energia dalle onde del mare.

Nuovo sistema Iswec per produrre energia dalle onde del mare.

'Nuovo sistema Iswec per produrre energia dalle onde del mare.'
Nuovo sistema Iswec per produrre energia dalle onde del mare.

L’energia del moto ondoso costituisce una riserva sconfinata, funziona come un immenso accumulatore di energia, proprio perché la forza che il vento trasmette alle acque si mantiene per molto tempo, anche quando ha smesso di soffiare. Secondo una stima che ne danno ENEA e RSE, il potenziale energetico dei mari e degli oceani del pianeta sarebbe di 80 mila miliardi di chilowattora all’anno, ovvero circa cinque volte il fabbisogno annuale di energia elettrica del mondo intero. Ma non è semplice poter raccogliere l'energia del mare, i macchinari necessari sono spesso complessi e sottoposti ad una costante erosione da parte dall'acqua marina. Inoltre, non è semplice trasportare l’elettricità così prodotta verso i luoghi del suo utilizzo.

Eni, Cdp, Fincantieri e Terna sono insieme per lo sviluppo di impianti di produzione di energia da moto ondoso su scala industriale. L’amministratori delegati di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, quello di Fincantieri Giuseppe Bono, quello di Terna Luigi Ferraris ed infine l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato, nella sede Eni all’Eur di Roma, un accordo non vincolante per lo sviluppo e la realizzazione su scala industriale di impianti di produzione di energia dalle onde del mare. L’accordo ha lo scopo di unire le competenze di ciascuna società al fine di trasformare il progetto pilota Inertial Sea Wave Energy Converter (Iswec), l’innovativo sistema di produzione di energia dal moto ondoso installato da Eni nell’offshore di Ravenna e attualmente in produzione, in un progetto realizzabile su scala industriale e quindi di immediata applicazione e utilizzo. Secondo i termini dell’accordo, Eni (che controlla Agi al 100%) metterà a disposizione del gruppo di lavoro congiunto i risultati dell’impianto pilota Iswec, sviluppato in sinergia con il Politecnico di Torino e lo spin-off Wave for Energy e fornirà il proprio know-how tecnologico, industriale e commerciale, oltre a rendere disponibili le opportunità logistiche e tecnologiche dei propri impianti offshore.

La tecnologia innovativa dell’impianto ISWEC è frutto del know how di Eni e delle ricerche del Politecnico torinese insieme a Wave for Energy. La macchina funziona grazie a un sistema inerziale che sfrutta il moto ondoso: le onde provocano un movimento dello scafo che si trasmette a un volano che, per effetto giroscopico, produce un moto utilizzabile per generare energia elettrica. Ma la vera innovazione del sistema ISWEC di Eni e W4E si ritrova in due caratteristiche principali: la possibilità di sintonizzare la macchina in funzione delle variazioni dello stato del mare e non avere,come accade nella quasi totalità degli altri sistemi di cattura del moto ondoso, alcun componente meccanico mobile immerso nell’acqua, mantenendosi così al riparo da corrosioni e deterioramenti. In un’unica formula: pochissima manutenzione ed elevata efficienza energetica, che si riscontra nel picco di potenza fatto registrare dal prototipo di oltre 51 kW.

In una prima fase, l’accordo prevede l’ingegnerizzazione della costruzione, installazione e manutenzione dell’Iswec. Questa fase porterà alla progettazione e alla realizzazione entro il 2020 di una prima installazione industriale collegata a un sito di produzione offshore Eni. Parallelamente, si valuterà l’estensione della tecnologia su ulteriori siti in Italia, in particolare in prossimità delle isole minori, con la realizzazione di impianti di taglia industriale per fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile. Le caratteristiche innovative del sistema Iswec possono consentire di superare i vincoli che hanno fin qui limitato un diffuso sfruttamento delle tecnologie di conversione dell’energia del moto ondoso. Gli impianti di generazione di energia da moto ondoso potranno fornire un contributo rilevante non solo ai processi di decarbonizzazione in ambito offshore ma anche e più in generale a supporto della sostenibilità dei sistemi di produzione di energia elettrica e della diversificazione delle fonti rinnovabili.