Stefano Boeri ridisegna San Marino.

Stefano Boeri ridisegna San Marino.

'Stefano Boeri ridisegna San Marino.'
Stefano Boeri ridisegna San Marino.

La Repubblica di San Marino annuncia una mini rivoluzione urbanistica con il nuovo piano regolatore firmato da Stefano Boeri. Stop al consumo di suolo e a nuove espansioni edilizie, bisogna partire dal recupero dell’esistente, valorizzare i percorsi culturali, "delineare un processo che sia un modello europeo di biodiversità culturale, produttiva, faunistica e vegetale e smettere di pensare che tutto si riduca a una specie di centro commerciale diffuso, monoculturale, con finte armature e finte monete, di livello piuttosto basso".

La Repubblica di San Marino ha incaricato nel 2016 l'archistar Stefano Boeri della redazione del nuovo Piano Regolatore Generale di sviluppo territoriale e urbano. Il programma di intervento ha previsto un continuo scambio partecipativo tra i vari soggetti coinvolti: sia i cittadini, sia i soggetti portatori di interesse. Nella fase iniziale sono state organizzate delle passeggiate sul territorio che hanno coinvolto diverse fasce di popolazione, con l’obiettivo di far emergere le principali opportunità e criticità. Articolato in un orizzonte temporale esteso fino al 2030, il Piano parte dalla valorizzazione delle importanti risorse ambientali e del paesaggio agricolo della Repubblica, immaginando uno sviluppo orientato alla visione di “Giardino d’Europa” e “Microcosmo della biodiversità”. Nonostante le dimensioni ridotte, il paesaggio di San Marino è ricco di elementi di biodiversità: termine che fa riferimento alle sue qualità ambientali, ma soprattutto ai valori visibili e invisibili, culturali, sociali, economici e naturali che lo caratterizzano.

Partendo dalla visione di dissolvere i confini amministrativi della Repubblica, puntando a generare nuove relazioni in un più vasto contesto, formato da varie condizioni territoriali, per trasformare San Marino nel “Giardino d’Europa”, SM 2030 si compone di tre livelli: un “Affresco Urbano”, fondato su dieci grandi temi, un “Atlante dei Progetti”, composto da 10 azioni progettuali che strutturano il territorio, e una “Carta delle Regole”, elaborata per veicolare e indirizzare le trasformazioni nel tempo. La Complementarietà tra poli urbani e Castelli prevede uno sviluppo di San Marino come territorio policentrico basato su una serie di azioni atte a generare, riconsolidare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente. Il patrimonio immobiliare della Repubblica attualmente sottoutilizzato o vuoto si stima, infatti, in circa il 30% del totale. Una simile antropizzazione del suolo, dall’altra parte, ha modificato profondamente l’assetto naturale: le superfici boschive (ridotte al 10% del totale) sono così estremamente frammentate e la qualità delle acque dei torrenti è fortemente compromessa da scarichi urbani e industriali. SM2030 propone quindi un rafforzamento del sistema ecologico-territoriale, che agisce innanzi tutto attraverso la messa in rete dei suoi elementi di pregio. Il piano prevede, tra le altre cose, la piantumazione di centomila nuovi alberi che circonderanno l’area urbanizzata, la riattivazione della vecchia ferrovia interna, la realizzazione di una nuova funivia che permetterà di raggiungere la Rocca anche dal lato opposto all’attuale. E, inoltre, nuovi sistemi di trasporto ecologici ed eco-compatibili, percorsi museali e iniziative culturali per promuovere le eccellenze del design e i tesori archeologici di una delle più antiche Repubbliche della storia, dal 2008 anche patrimonio dell’Unesco. Ideato dallo studio Boeri con la direzione di progetto affidata all’architetto Corrado Longa, il nuovo Prg s’ispira ai criteri di sostenibilità definiti dalle Nazioni Unite con le direttive «2030 ONU Sustainable Development Goals» e dedica un’attenzione particolare alla salvaguardia del paesaggio di San Marino.

"Un microcosmo straordinariamente vario e unico, che va tutelato e messo in sicurezza come dimostra il problema, noto a tutti, dei calanchi. A tale proposito, abbiamo individuato aree di nuova localizzazione per gli edifici che risultano a più alto rischio" dichiara Boeri, "Questo piano mette finalmente in sicurezza un territorio fragile, blocca il consumo di suolo, propone un grande corridoio forestale, ridisegna la mobilità e gli accessi al centro storico, riconosce il ruolo trainante di un’agricoltura biologica e innovativa, trasforma la Rocca in un percorso di arte e cultura, sottraendola al solo commercio mordi e fuggi". In cantiere c’è anche l’idea di una Scuola Foresta nella zona di Fonte dell’Ovo, che è il manifesto architettonico degli obiettivi del nuovo piano e dovrebbe ospitare scuole medie e istituti superiori diventando un polo della ricerca e della formazione. Sarà coperto da giardini didattici e vigneti per sperimentare nuovi sistemi di coltivazione.