Abuso edilizio: può essere provato da Google Earth

Abuso edilizio: può essere provato da Google Earth

'Abuso edilizio: può essere provato da Google Earth'
Abuso edilizio: può essere provato da Google Earth

Le immagini satellitari della piattaforma webGIS Google Earth costituiscono prove documentali per l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria

Per provare la presenza di un abuso edilizio o la veridicità di una dichiarazione è possibile utilizzare Google Earth: ad affermarlo è il Tar della Calabria, che con la sentenza 1604/2018 certifica che le immagini satellitari della conosciutissima piattaforma di webGIS californiana costituiscono prove documentali, utilizzabili anche in sede penale, contrariamente a quanto espresso in una precedente sentenza. Nel caso specifico, si tratta di un ricorso contro l’ordinanza di demolizione di alcune opere abusive e del provvedimento comunale con il quale è stata annullata la concessione edilizia in sanatoria. In particolare, il proprietario dell’immobile presenta domanda di condono edilizio ai sensi della legge 47/1985; il Comune rilascia la concessione edilizia in sanatoria; ma, dopo lo svolgimento di alcuni accertamenti, l’amministrazione annulla tale concessione e ordina la demolizione delle opere realizzate abusivamente in quanto dalle indagini effettuate anche mediante la consultazione di Google Earth, emerge che alcune opere erano state realizzate dopo il 2001. Il presupposto indispensabile per potersi avvalere dei benefici della legge 47/1985 sul condono edilizio, è l‘ultimazione dei lavori di costruzione entro il 1° ottobre 1983, con la precisazione che “si intendono ultimati gli edifici nei quali sia stato eseguito il rustico e completata la copertura, ovvero, quanto alle opere interne agli edifici già esistenti e a quelle non destinate alla residenza, quando esse siano state completate funzionalmente”.

In particolare grazie alle aerofotogrammetrie acquisite presso l’amministrazione e delle immagini presenti sul programma Google Earth, i cui fotogrammi costituiscono prove documentali pienamente utilizzabili anche in sede penale (cfr. Cass. pen., Sez. III, 15 settembre 2017 n. 48178), le opere risultano realizzate addirittura dopo la presentazione della domanda di sanatoria e comunque successivamente all’anno 2001; inoltre,si evince che l’immobile in esame a quell’epoca è di dimensione differente rispetto allo stato rappresentato in progetto. A detta dei giudici, la concessione edilizia è ottenuta in base ad una falsa o erronea rappresentazione della realtà e quindi il Comune può esercitare il proprio potere di autotutela, senza dover rendere alcuna particolare motivazione di pubblico interesse. Da qui deriva, tra l’altro, anche l’annullamento del certificato di agibilità, che non può essere rilasciato per fabbricati abusivi e non condonati.

Pertanto, condoni edilizi pregressi: occhio a Google Earth!