INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2021: LA CERIMONIA NELLE DIVERSE CORTI

INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2021: LA CERIMONIA NELLE DIVERSE CORTI D’APPELLO ITALIANE AI TEMPI DELLA PANDEMIA

'INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2021: LA CERIMONIA NELLE DIVERSE CORTI D’APPELLO ITALIANE AI TEMPI DELLA PANDEMIA'
INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2021: LA CERIMONIA NELLE DIVERSE CORTI D’APPELLO ITALIANE AI TEMPI DELLA PANDEMIA

Sabato 30 gennaio si è tenuta, come ogni anno, l’inaugurazione dell’anno giudiziario presso l’Aula Magna della Corte di Cassazione e le 26 Corti d’Appello. Quella di quest’anno è stata un’inaugurazione particolare visto il momento difficile che l’Italia, assieme a gran parte del mondo, sta vivendo a causa della pandemia. Nel Palazzo di Giustizia di Milano la cerimonia si è svolta senza pubblico, nel rispetto delle norme anti Covid, soltanto quindici le toghe presenti, tra magistrati e giudici. Niente sfilata e niente banda musicale. Il presidente reggente della Corte, Giuseppe Ondei, ha constatato che “gli uffici giudiziari hanno saputo reagire con immediatezza, grazie all'eccezionale senso del dovere e al grande sforzo dimostrato dal personale di magistratura e amministrativo”. Poi ha sottolineato che “il fenomeno pandemico ha fatto emergere problematiche giuridiche sia nel settore civile sia nel settore penale: problematiche con le quali per molto tempo la giurisprudenza dovrà confrontarsi", come il "delicatissimo rapporto tra le libertà fondamentali e inviolabili del cittadino, il potere di ogni cittadino di circolare e soggiornare liberamente; il diritto di riunione; il potere di agire in giudizio; il diritto di svolgere l'attività economica privata e il diritto al lavoro”. Nel corso della cerimonia tenutasi presso la Corte d’Appello di Roma, il presidente Giuseppe Meliadò si è espresso con le seguenti parole: “Questa cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario si svolge in un contesto che nessuno di noi ha prima conosciuto e che si presumeva potesse travolgerla. E tuttavia questa cerimonia è rimasta ferma, non solo perché prevista dalla legge (ma molte leggi in questi ultimi mesi sono state, in realtà, sospese), ma per il suo valore simbolico, come manifestazione del carattere pubblico e democratico dell'amministrazione della giustizia, secondo le direttive della Costituzione repubblicana. L'annus horribilis della pandemia ha messo in crisi sicurezze consolidate, sconvolto le relazioni umane e sociali, reso precarie le garanzie fondamentali. La pandemia ha operato, per tutte le istituzioni, come una sorta di cartina di tornasole, ne ha messo in luce arretratezze e modernità, capacità di adattamento e assenza di flessibilità, attitudine alla programmazione e appiattimento burocratico, virtù dirigenziali e insipienze nella cultura organizzativa”. A Palermo, il presidente della Corte d'Appello, Matteo Frasca, ha aperto la sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, ringraziando il personale sanitario impegnato sul fronte della lotta al Covid-19: “Un ringraziamento particolare intendo rivolgere al presidente dell'Ordine dei Medici di Palermo e al quale voglio rinnovare i sentimenti della più intensa gratitudine per il contributo determinante che, anche in questo distretto, i medici, unitamente agli operatori sanitari, stanno apportando in questo periodo storico, sopportando con abnegazione un enorme carico di lavoro e uno stress emotivo difficilmente sostenibili, pagando prezzi altissimi anche in termini di vite umane”.

AVV. GIUSEPPINA MARIA ROSARIA SGRO'